Mar 31

Sovranità, voto ed imposte sulla casa: giornata di battaglie in difesa della Costituzione al Tribunale di Genova

Per uno strano scherzo del destino le tre più importanti vertenze giudiziarie che patrocinio (non me ne vorranno i clienti ma qui ci giochiamo il futuro del paese) si sono svolte tutte nella stessa giornata. Infatti oggi, 31 marzo 2015, abbiamo svolto le udienze relative a tre processi diretti alla difesa dei nostri diritti costituzionali calpestati con disprezzo dagli attuali occupanti abusivi delle cariche istituzionali.

Abbiamo iniziato alle 10:15 con l’azione diretta ad evidenziare l’incostituzionalità delle imposte sulla casa. Il Giudice ci ha concesso i termini di legge per illustrare le difese tramite memorie autorizzate rinviando la causa per la discussione al 29.09.2015. La vicenda processuale trae spunto da quanto accaduto ad un cittadino che, a seguito di un’eredità, si è trovato nell’impossibilità di pagare le imposte sul bene non disponendo di un reddito sufficiente e non riuscendo neppure a procurarselo vendendo la casa a causa del crollo del valore degli immobili. Un vantaggio patrimoniale si è trasformato in un incubo in forza di un sistema fiscale dimentico, tra gli altri, del principio della capacità contributiva. In tale causa è intervenuto il Comune di Pontinvrea (Sindaco Matteo Camiciottoli), da me patrocinato, che con coraggioso intervento adesivo si è schierato al fianco del contribuente vessato.

Alle 11:15 si sono poi svolte le due cause su voto e sovranità. Cause strettamente connesse visto che la sovranità popolare di cui all’art. 1 Cost. si esercita proprio attraverso il diritto di voto. L’esito mi rende estremamente ottimista. Il Giudicante ha concesso termine per illustrare entro il 1 giugno 2015 l’eccezione di incostituzionalità delle leggi di ratifica dei Trattati UE che hanno provocato l’illegittima cessione la nostra sovranità (specie quella monetaria ed economica) a soggetti terzi rispetto al nostro ordinamento. Il 9 luglio p.v. si discuterà dunque per un’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale con apposita ordinanza di rimissione, essendo ogni altra eccezione superata. La scelta del Giudicante di anticipare i tempi è un segnale estremamente buono, l‘orientamento pare dunque quello di far decidere la Corte, speriamo che la motivata sensazione trovi conferma. In merito alla richiesta danni conseguente alla lesione del diritto di voto invece il Giudicante si è riservato di esaminare gli atti e poi decidere sul proseguo del processo che potrebbe già essere maturo per la decisione.

Andiamo avanti dunque con grande ottimismo. Nei prossimi mesi il nostro Governo e soprattutto quell’UE che rappresenta il cuore della dittatura finanziaria in essere potrebbero avere un gran mal di testa perché potenzialmente qualcuno potrebbe opporsi al loro programma liberticida diretto allo smantellamento della democrazia costituzionale.

A luglio sapremo…