Giu 19

Non può esserci democrazia senza sovranità.

 

La crisi economica che ci attanaglia ha una causa precisa che tuttavia sfugge ai più. La causa, per essere individuata, richiede la comprensione di alcune nozioni giuridiche che spesso possono risultare noiose o distanti per la gente comune.

Torniamo dunque sull’argomento più importante e cerchiamo di spiegare a tutti perché la democrazia non può esistere senza sovranità e che dunque chi ci chiede di rinunciare ad essa è un nemico del Paese e della libertà. Diffidate di loro perché sono quelli che utilizzano la crisi per obbligarci a cedere sovranità.

Partiamo dalla definizione degli elementi che compongono uno Stato, essi sono:

A) Il popolo;

B) Il territorio;

C) La sovranità.

La differenza tra uno Stato democratico ed una dittatura sta semplicemente nel fatto che in democrazia la sovranità appartiene al popolo complessivamente inteso. Precisamente in una democrazia rappresentativa come quella italiana il popolo elegge i suoi rappresentati così delegando momentaneamente l’esercizio della sovranità agli eletti. Conformemente alla Costituzione dunque la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione stessa (art. 1).

Ed ecco il punto, che succede se quote di sovranità vengono cedute? Semplicemente accade che i rappresentanti votati dal popolo non possono più decidere in determinate materie e che dunque quando il popolo tornerà a votare non avrà più influenza su di esse. Questo è ciò che è accaduto in materia monetaria ed economica in forza dei Trattati Europei. L’Italia ha ceduto la propria sovranità e dunque economia e moneta sono sottratte alle determinazioni sovrane della nostra popolazione. I nostri rappresentati hanno esorbitato i limiti del loro mandato cedendo il potere che avevano unicamente in delega.

La Costituzione non prevede in alcun modo la possibilità di cedere sovranità ma acconsente unicamente alle limitazioni di sovranità. Ciò è ovvio poiché se si cede la sovranità si smantellano, come detto, Stato e democrazia.

Orbene ai profani del diritto resta difficile distinguere tra cessione e limitazione di sovranità ma la differenza è davvero semplicissima ed ovvia. Limitare la sovranità significa contenere il proprio potere sovrano, ovvero non esercitarlo in determinate materie omettendo di legiferare oppure conformando la propria legislazione alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute (art. 10 Cost.). Cedere la sovranità invece significa consegnare un proprio potere ad un terzo soggetto esterno al Paese che lo eserciterà al posto nostro. Una sovranità limitata resta comunque nella totale disponibilità del popolo quella ceduta invece è persa per sempre.

Un esempio banale: se io ometto di esercitare un controllo alla frontiera semplicemente non esercito un mio potere sovrano. Limito la mia sovranità. Se invece consegno la mia frontiera ad uno straniero, ad esempio alla odiata Merkel, pacificamente cedo la mia sovranità volando la Costituzione e sospendendo la democrazia.

La politica monetaria europea è svolta esclusivamente dalla BCE che ha il potere esclusivo di emettere moneta nella zona UEM. Tuttavia può creare moneta solo a favore delle banche commerciali e non degli Stati dai quali è indipendente non potendo accettare neppure consigli o suggerimenti. Abbiamo ceduto dunque la sovranità monetaria sottraendo alla democrazia il potere di emissione monetaria. Un Paese in cui la moneta è sottratta al popolo non si può più definire democratico. Chi ha il controllo della moneta detiene il più importante potere d’imperio di una Nazione ed è in grado di imporre alla stessa le proprie scelte.

La crisi è legata al fatto che lo Stato non dispone di moneta in quantità sufficiente a sostenere economia ed occupazione. Il popolo non è libero di decidere democraticamente se immettere più moneta nel sistema economico, non è libero di scegliere la direzione economica del Paese. Non è libero, ad esempio, di preferire alla stabilità dei prezzi una sana inflazione atta a riassorbire la disoccupazione. Non è libero di stoppare alcune storture fisiologiche del libero mercato al fine di tutelare un preminente interesse pubblico.

Senza sovranità su ogni aspetto della politica nazionale non possiamo in alcun modo definirci ancora una democrazia. Non lo siamo tecnicamente.

Nulla può essere considerato più grave di questo. Tenetelo ben a mente quando considerate irrilevante per le vostre vite il tema della sovranità.