Set 07

Il nuovo governo non aumenterà l’austerità. Ecco il perché.

La convinzione generalizzata che leggo in questi giorni è che l’austerità aumenterà con il ritorno del Pd al governo. Fermo restando che l’austerità era invece già stata aumentata, dati alla mano, con il precedente esecutivo (riduzione del deficit e soprattutto aumento del criminale avanzo primario), occorre che vi ribadisca ancora una volta qual è la sua funzione.

L’austerità non è mai stata un fine per l’UE, ma era per definizione un mezzo per raggiungere un fine. Non era insomma l’Europa che segava il ramo su cui era seduta, come troppi ingenui ancora raccontano… Vi ricordate Mario Monti? Le crisi e le gravi crisi, ci raccontava confessoriamente, sono lo strumento per obbligare i popoli alle cessioni di quote di sovranità nazionale. Perché se c’è una crisi in atto, il costo psicologico di non fare le riforme diventa superiore a quello di farle e dunque si accettano i famosi passi avanti nell’integrazione Europea.

Tale modus operandi, che lo stesso Macron in un suo famoso discorso alla Sorbona ha chiamato, “dispotismo illuminato”, ha funzionato benissimo negli anni e ha consentito all’UE di mettere a dura prova la resistenza dei popoli europei, di tutti i popoli europei. Nessuno ha beneficiato dell’euro, nessuno! Neppure la Germania, che infatti oggi cade letteralmente a pezzi.

Quando si è fatta l’Unione non vi era il consenso popolare per andare oltre, per creare quell’unità politica che possiamo chiamare, anzi che si chiameranno, Stati Uniti d’Europa. Così si è preparato un meccanismo che avrebbe creato le condizioni per imporre quel consenso attraverso il dolore. Poche regolette giuridiche che tecnicamente imponevano la matematica certezza di distruggere una dopo l’altra tutte le economie continentali.

Dopo il dolore e la sofferenza provocati dell’austerità il consenso per gli Stati Uniti d’Europa è oggi facilmente raggiungibile. Siamo arrivati al punto che la carota della fine dell’austerità supererà ogni senso di appetenza nazionale. Non a caso tutti i partiti, anche quelli che prima parlavano di uscita dall’euro, hanno rivisto le proprie posizioni parlando di riforma dei trattati. Partiti chiaramente complici consapevoli del disegno complessivo in atto.

Parimenti a caso anche Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica che come noto è vicinissimo alla Commissione Trilaterale, l’associazione di categoria che raggruppa i big della finanza internazionale (che addirittura elogiò formalmente al Quirinale in un vergognoso inchino della Repubblica al potere economico), ha preso posizione circa la necessità di superare il patto di stabilità Ue per tornare alla crescita.

Ad ottobre, la data è già fissata e pubblica, si svolgerà un importante Consiglio Europeo che lancerà l’ultima fase dell’Unione Politica, quella che purtroppo la gente stavolta accoglierà con gioia in cambio della fine dell’austerità.

Oggi qualsiasi politico intervistato, dalla falsa sinistra liberale a alla falsa destra liberale, insiste con la litania del “cambiare l’Europa”. I tempi sono maturi e tutto l’arco Parlamentare ha cooperato a questo criminale disegno di distruzione della nostra nazione. Perché tutti i partiti, a parte i soliti temi cosmetici, hanno lanciato un messaggio unitario: cambiare le regole europee in cambio di “più Europa”.

Ma ciò che fa più paura è dove andremo dopo aver creato gli Stati Uniti d’Europa. Purtroppo andremo allo scontro con Russia e Cina, proprio per questo gli Stati Uniti d’America, ormai sotto il totale controllo del potere finanziario, hanno con forza voluto l’unità politica in Europa. Trump in primis! Perché se credete che Trump sia un riccone indipendente nemico dell’establishment allora siete davvero dei veri ingenui…

Ma tutto questo non lo capisco io per primo, era già chiaro a fine anni quaranta:

“Abbandoniamo quindi questa illusione di una Unione europea in funzione di terza forza! Noi sappiamo che ogni passo avanti che si fa verso questa cosiddetta unione è un passo avanti sulla via dell’assoggettamento dell’Europa al dominio del capitale finanziario americano ed è altresì un passo avanti verso la formazione di una piattaforma europea in funzione antisovietica”

Lelio Basso, 1949.

Corriamo un rischio enorme per la stessa sopravvivenza del genere umano, questa la tragica verità per l’avidità dei 4 stronzi che oggi detengono il 99% della ricchezza globale. Il liberismo ci estinguerà.

Marco Mori, autore de “La morte della Repubblica” e de “Il tramonto della democrazia”.