Ott 21

Inflazione!!! Basta balle! Stampare moneta non è un problema.

Passo parte del mio tempo, come sapete, un pò come faceva il grande Keynes, provando a spiegare ai miei contemporanei che la nostra società, nel suo complesso, sarebbe certamente più ricca se gli uomini ed i mezzi oggi fermi fossero utilizzati per fare le cose di cui c’è tanto bisogno piuttosto che rimanere nell’ozio.

Ma anche le menti di questa generazione sono così offuscate dalla spazzatura liberista dal diffidare di fatti che altrimenti dovrebbero risultare ovvi.

Non c’è nulla di più ovvio che affermare che assumere tutti i disoccupati involontari per fare le cose di cui abbiamo tanto bisogno in mille settori di interesse pubblico ci renderebbe solamente più ricchi. Per pagare gli stipendi a questi disoccupati basterebbe emettere moneta, crearla dal nulla come ogni Stato, se è tale, può fare.

Quando però affermi questo orde di obnubilati invocano la super inflazione e le carriole e allora è bene spiegare come stanno davvero le cos’è e perché immettere moneta per fare ciò di cui abbiamo tanto bisogno non potrà mai creare inflazione. Guardate questo video oppure continuate a leggere.

L’inflazione non ha un collegamento con la moneta che si crea. Dipende invece dal rapporto tra domanda e offerta. Ovvero se l’offerta di beni e servizi è maggiore della domanda i prezzi in linea di principio tendono a scendere, se invece è la domanda a superare l’offerta allora i prezzi tendono a salire. E’ una semplice analisi formulata in forma matematicamente che si basa sull’osservazione dei comportamenti umani in certi contesti.

Il concetto in linea di principio è vero, per quanto lo è unicamente se lo Stato decide di rimanere spettatore in ambito economico, visto che volendo, con legge, può intervenire direttamente sui prezzi mandando a farsi benedire il principio di base appena annunciato. 

Ma torniamo all’assunzione dei disoccupati. Essi iniziando a lavorare si occuperebbero di fare le cose di cui abbiamo bisogno migliorando tutti i servizi pubblici, il loro stipendio, oltre a dare dignità ai lavoratori e alle loro famiglie, spingerebbe automaticamente i consumi e quindi la domanda. L’aumento della domanda dovrebbe portare a parità di offerta, in assenza di interventi dello Stato sui prezzi, ad un aumento teorico del costo di beni e servizi e dunque inflazione.

Ma nelle economie avanzate non funziona così perché ci si dimentica di un altro fattore fondamentale, se aumenta la domanda essa finisce con lo stimolare l’offerta stessa che può aumentare aumentando la produzione. In sostanza lo stimolo alla domanda porta ad uno stimolo della produzione innescando una spirale virtuosa che non comporta alcun rischio di spinte super inflattive. Fermo restando che in ogni caso lo Stato ben potrebbe intervenire a livello generale o in un unico settore specifico bloccando ogni aumento.

Secondo orde di obnubilati invece ogni aumento della spesa dovrebbe automaticamente portare ad un aumento dei prezzi perché, nella loro menti scarsamente ossigenate, la produzione, oggi in larga parte automatizzata, dovrebbe rimanere al palo. Davvero sconcertante.

Casomai in economie iperconnesse (purtroppo) il problema da segnalare laddove si vogliano attuare politiche espansive potrebbe essere un altro e si chiama svalutazione, ovvero il deprezzamento della tua moneta rispetto a quelle straniere. Tale svalutazione dipende dalle normali logiche di domanda e offerta, se vuoi comprare un prodotto straniero scambi la tua moneta con la sua, la tua moneta scende di valore la sua si alza. Anche qui sempre considerando la possibilità di accordi tra Stati che non seguano le normali regole di mercato attraverso leggi (trattati in questo caso) che impongano i prezzi, cosa che peraltro è sempre accaduta e sempre accadrà in funzione del reciproco interesse di scambio di beni o servizi. Mi serve il bene A e l’altro Paese può darmelo e io ho il bene B che invece serve a loro. Si scambia a prescindere dal valore della valuta.

In ogni caso anche per la svalutazione vale quanto detto sopra, aumentando la domanda si spinge la nostra produzione, si spinge a fare impresa e di conseguenza realisticamente aumenterà anche l’interesse dei nostri prodotti all’estero. Inoltre man mano che la moneta si svaluta i nostri prodotti, al di là della loro qualità, diventerebbero automaticamente più interessanti e convenienti fuori Italia. La svalutazione in quel caso non sarà mai eccessiva perché ad un centro punto gli altri correranno a comprare i nostri beni.

Quindi è parimenti da obnubilati ritenere che le politiche espansive di piena occupazione, che peraltro sarebbero anche un dovere costituzionale, possano spingere a fenomeni di ipersvalutazione.

Resta fondamentale compito dello Stato comunque garantire la produzione nei settori strategici evitando di lasciare ai privati ogni ambito dell’economia con conseguenze catastrofiche. Lo Stato protagonista ovviamente nell’energia, nella sanità, negli alimenti, nella difesa e in generale in tutto ciò che è di interesse nazionale è la prima garanzia che il Paese resti in grado di far fronte con la produzione alle proprie esigenze senza venire ricattato.

Sono tutti concetti molto molto semplici…

Eppure orde di obnubilati, di cui molti faticano ad arrivare a fine mese a causa dell’austerità, continuano a gridare “inflazioneeee!!!”, “carrioleeee”…. vero c’è la propaganda, ma datevi una svegliata, la vostra ignoranza nuoce al Paese e soprattutto nuoce al futuro dei miei figli cosa che spesso mi farebbe venir voglia di gonfiarvi come zampogne ogni volta che aprite la bocca a sproposito al grido “inflazioneeee…”. 

Inutili idioti che vivono la società come la parodia dell’incubo di un contabile, per citare ancora il grande Keynes.

 

P.S.

Risposta preventiva alle tipicizzate obiezioni degli obnubilati.

-Le carriole di Weimar furono causate dall’austerità post prima guerra mondiale che distrusse la produzione in Germania e furono le politiche iper espansive dei nazionalsocialisti a risollevare il Paese…

-L’Argentina è fallita per l’austerità imposta dall’aggancio della sua moneta al dollaro e l’iperinflazione nel Paese è conseguente come nel caso di Weimar alla distruzione della domanda che ha impattato sulla produzione…

-Lo Zimbabwe non produce nulla, se stampi nel deserto, crepi comunque… 

 

Avv. Marco Mori