Set 02

Trump minaccia l’indipendenza della Fed e la Lagarde insorge

In un’Italia distratta dall’importantissimo tema di evidentissimo interesse pubblico delle foto di “culi” pubblicati su un sito senza il consenso dei proprietari (dei culi), è passata inosservata una cosuccia leggermente più rilevante.

Trump (e speriamo che le sue stavolta non sia solo chiacchiere) minaccia di mettere in discussione l’indipendenza della Federal Reserve, la banca centrale USA. Pur non chiarendo cosa questo significhi, la stampa italiana e non, si è subito data da fare per rilanciare l’anatema della Lagarde (la Presidenta di BCE, così facciamo content* chi non ha gradito l’introduzione di questo articolo): “pericolo mondiale se Trump espugna la Federal Reserve”.

A questo punto è bene, benché sappia di predicare nel deserto, spiegare di cosa si sta parlando. Man mano che in nome dell’ideologia liberista si è consentito l’accentramento del capitale nelle mani di pochi questi pochi hanno avuto una trovata geniale. Visto che lo Stato, potendo intervenire in economia per redistribuire ricchezza, poteva diventare una minaccia per il loro patrimonio e il loro potere era necessario far in modo che gli Stati perdessero sovranità. Così nasce la brillante (per loro) teoria della banca centrale indipendente, ovvero di una banca centrale, che pur creando la moneta dal nulla, non è obbligata a finanziare il Suo Stato da cui non prende ordini.

La scusa liberista a questo strumento è che la politica, con sovranità monetaria, creerebbe grande inflazione per accontentare tutti, mentre se lo fanno i grandi capitalisti internazionali sarà sempre per il nostro bene e mai per i loro interessi. Scusa che se anche fosse vera, rappresenterebbe comunque il totale ripudio della democrazia negando ai rappresentanti del popolo e dunque al popolo stesso di decidere quanta moneta inserire nel sistema economico e come utilizzarla

La realtà al netto di questa pietosa balla è però un’altra. Se la Banca Centrale è indipendente è lo Stato ad essere dipendente dalla Banca e dovrà, per vedere finanziata la propria spesa pubblica, sottostare alle scelte politiche imposte da chi governa quello che dovrebbe essere un Istituto pubblico. Quanto accadde nel 2011 vi ricorda forse qualcosa? BCE in una prima fase impose un’agenda politica con la famosa lettera di agosto al Governo in cambio del sostegno (ovvero acquisto) dei nostri titoli di Stato, dopodiché impose addirittura il suo Governo, con l’arrivo dell’uomo della Commissione Trilaterale, Mario Monti.

Quindi al posto di parlare di “culi” rubati, cosa che riguarda unicamente chi ha fatto e chi ha subito l’eventuale furto, forse sarebbe bene ricordarci che questi ci hanno rubato qualcosa che riguarda tutti, la democrazia! E che l’indipendenza della Banca Centrale è un crimine contro di noi!

Un risveglio della popolazione sarebbe gradito come un grande vaffanculo alla Lagarde, la donna della finanza al timone di BCE.

Marco Mori