Set 08

I “volenterosi” ci portano verso la guerra con la Russia.

Più volte ho parlato del perché sia nata l’Unione Europea e il suo vero scopo.

Gli anglo-americani (in particolare le élite economiche di questi paesi) hanno consolidato la vittoria nel secondo conflitto mondiale imponendo un sistema di scambi internazionali ad essi favorevole e centrato sul dollaro, mi riferisco alla conferenza di Bretton Woods dove il modello di pace keynesiano fu sconfitto. Nel quadro post bellico, con l’inizio della guerra fredda, gli Usa vollero la creazione di quella che oggi chiamiamo UE in chiave spiccatamente antisovietica. La logica della guerra fredda era infatti quella dei conflitti per procura, gli unici che potevano essere combattuti tra potenze nucleari.

Dopo la vittoria nella guerra fredda e l’inizio del saccheggio della Russia tramite il Fondo Monetario Internazionale (una delle creature di Bretton) le élite anglo americane pensavano di avere ormai il controllo completo dell’intero globo e di poter imporre ovunque la loro logica predatoria in perfetto stile neoliberista. Non hanno però fatto i conti con Russia e Cina e gran parte del resto del mondo che invece si è coalizzato contro questo modello criminale. Torna dunque in auge la vecchia idea di utilizzare l’Ue per uno scontro per procura con il “nemico” al fine di indebolirlo ed impedire la nascita di un mondo multipolare che in realtà già esiste.  I “brics” hanno già messo in discussione il dominio globale del dollaro.

Tutto questo ha portato all’apertura del fronte in Ucraina, una guerra voluta dagli USA con il colpo di Stato del 2014 e il successivo inizio della guerra senza quartiere alla popolazione Russa nell’est dell’Ucraina. Usando un governo fantoccio per provocare la Russia gli occidentali sono riusciti ad innescare una guerra che non hanno alcuna intenzione di concludere. Anzi la fase due di questo conflitto è il coinvolgimento diretto dell’UE per una guerra convenzionale su vasta scala che nei deliri anglo-americani dovrebbe impedire la nuova rotta multipolare imposta da est.

In questo schema si colloca sia la Brexit, per eliminare una potenza nucleare dal conflitto, che l’avvento di Trump che può portare alla dissoluzione della Nato. Per inciso la fine della Nato sarebbe una buona notizia in linea di principio, ma non quando si progetta di sostituirla con un esercito UE che, Francia a parte, sprovvisto di armi nucleari, potrebbe dare vita ad un conflitto convenzionale con la Russia (o comunque un limitato conflitto nucleare senza effetti estintivi).

In questo contesto si collocano i “volenterosi” capeggiati da Macron, uomo della finanza internazionale (Blackrock in primis) che appunto sono pronti a svolgere il lavoro sporco che vogliono i padroni d’oltre oceano (e oltre Manica). L’idea di questi giorni di truppe europee in Ucraina ci porta ancora più vicini allo scontro e Macron pare davvero disposto a premere il pulsante rosso.

Il pericolo di una nuova guerra in Europa è dunque più alto che mai. Ogni passo avanti dell’Unione Europea è dunque un passo in avanti verso il baratro.

Marco Mori