Giu 24

Tria all’Ecofin conferma la linea dell’austerità.

epa06827178 The President of the Eurogroup, Portuguese Finance Minister Mario Centeno (L) and Italian Finance Minister Giovanni Tria (R), during ameeting for the 20th anniversary of Eurogroup at Castle of Senningen in Luxembourg, 21 June 2018. 

Mentre Salvini imbonisce il Paese con migranti e vaccini e Di Maio fa altrettanto con vitalizi e pensioni d’oro, così accontentando il proprio elettorato, la vera linea del governo giallo verde emerge in tutta la sua nettezza all’Ecofin.

Il Ministro dell’Economia Tria, innanzi ai suoi omologhi europei, ha ribadito con fermezza la linea dell’austerità per il nostro Paese. Anzi a dirla tutta ha annunciato un netto inasprimento, rispetto alle pur recessive politiche, dei governi precedenti.

Si profila una riduzione del deficit con avanzi primari confermati e via via più importanti nel corso degli anni fino ad arrivare al 3,7% già nel 2020.

Fare avanzo primario, ricordiamolo ai meno attenti, significa tassare più di quanto lo Stato spende, con la conseguenza, visto che la moneta non cresce nei campi, di ridurre ulteriormente quella circolante nell’economia reale. Un avanzo del 3,7% del pil significa precisamente drenare dall’economia reale circa 60 miliardi di euro. Un dato spaventoso che certifica le terrificanti posizioni di questo governo, che, al netto dei vari euroscettici inseriti in posizioni pressoché ininfluenti, sembra più simile che mai al governo Monti di cui peraltro ha un membro in squadra, Moavero.

Se tale linea di condotta, peraltro inserita anche nel def, sarà confermata, conteremo migliaia di suicidi economici nei prossimi anni, suicidi che stavolta peseranno sulle coscienze di chi ha difeso, senza alcuna capacità critica, il governo in carica.

Dicevate che si doveva giudicare il governo sui fatti, vero. Per me certo erano già fatti le evidenti inversioni ad “U” sul tema euro compiute da Lega e M5S, era già un fatto l’impresentabile contratto di governo, è un fatto Salvini in TV che dice che l’euro è indispensabile, ma oggi siamo difronte addirittura a provvedimenti ufficiali nei quali si certifica, appunto, l’inasprimento dell’austerità. È solo strategia? Sognarlo è un lusso che io non posso permettermi e che dunque lascio ai più sciocchi. Certo però che credere oggi nella strategia non è credere nei fatti, ma compiere un mero atto di fede.

Tra una settimana vedremo anche cosa farà l’Italia sulla proposta franco-tedesca di riforma della governance economica europea. Riforma, nemmeno serve dirlo, ulteriormente peggiorativa con il completamento della follia dell’unione bancaria e il potenziamento e la trasformazione del meccanismo europeo di stabilità, che dovrebbe diventare un vero e proprio fondo monetario nostrano, che in cambio di soldi prestati imporrà ovunque manovre di lacrime e sangue commissariando le nazioni.

Ma di questo parlerò più compiutamente la prossima settimana.

Avv. Marco Mori, CasaPound Italia – autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs