Gen 01

Mattarella e quella irrefrenabile voglia di chiudere la rete ed imporre il regime.

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Discorso sornione, come sempre, quello di ieri sera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un discorso che ha avuto tre passaggi più significativi.

A) La difesa d’ufficio della sua scelta di non sciogliere le Camere ed imporre l’ennesimo governo illegittimo;

B) L’attacco golpista al web;

C) Il consueto ed immancabile endorsement all’Europa.

Ma andiamo con ordine. Il fatto che il Presidente abbia detto di aver ricevuto molte lettere di attacco è di per sé davvero interessante, denota il grave momento di difficoltà che questi usurpatori della nostra democrazia stanno vivendo.

Mattarella in sostanza ha detto che non ha potuto mandare il popolo al voto perché la legge elettorale, diversa tra Camera e Senato, non consente al momento la necessaria “governabilità”.

Il concetto di governabilità, trito e ritrito, non sorprende quando esce dalla vecchia bocca di Mattarella. Ricordare che la governabilità, ovvero l’attitudine ad essere governati, non è un valore, ma un profondo disvalore, è ormai consueto nei miei articoli.

Nella nostra democrazia, infatti nessuno deve governare nessuno. In una democrazia Parlamentare le decisioni si prendono appunto in un Parlamento, che sia la fedele immagine della società italiana, che deve rappresentare, con un meccanismo rigorosamente proporzionale. Il vecchio concetto di governare le democrazia resta dunque caro solo alla grande finanza internazionale, che ovviamente questo Presidente serve con abnegazione.

Ricordiamo peraltro che il fatto di ritrovarsi l’Italicum, che oggi non consente di andare al voto, lo dobbiamo proprio a Mattarella, che ha pensato bene di tapparsi gli occhi, quando avrebbe dovuto  e potuto fermare la promulgazione di questa nuova legge elettorale, visto che è persino peggiore del vecchio, e dichiarato incostituzionale (tra l’altro anche da Mattarella), Porcellum.

Insomma prima Mattarella firma la porcata elettorale 2.0, e poi la usa come scusa per non sciogliere le Camere. Davvero ci sarebbe da ridere, se la serietà non fosse imposta dalla sofferenza che il popolo italiano sta subendo a causa dei traditori che da troppi anni ci governano per distruggerci.

Il secondo punto di rilievo del discorso del PdR è invece l’attacco al web, attacco che fa comprendere come le oligarchie dominanti abbiano paura, molta paura. Oggi il solo controllo dei media non basta più, grazie alle verità diffuse nel web vivono un momento di grande difficoltà. Una fetta importante dell’opinione pubblica ha compreso quanto sta accadendo.

Vale la pena trascrivere la parte del discorso incriminata, in quanto davvero vergognosa. Mattarella dice, sempre sornione, che:

“il web, ad esempio, è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi“.

Internet è una grande rivoluzione democratica, narra Mattarella, ma allora va difesa da chi scrive in essa falsità. Ma che belle parole, degne di Goebbels!

Chi mai deciderà cosa è vero e cosa è falso? Lo faranno questi signori, che ancora millantano la legittimità del Parlamento e la bellezza dell’Europa? Questo mix letale di traditori e di incapaci che hanno commissariato la nostra democrazia per consegnarla ad un branco di criminali internazionali?

Quello che scrivo io, ad esempio, andrebbe censurato? Se si vuole libertà, inutile girarci intorno, ciascuno deve poter scrivere ciò che vuole, le proprie opinioni, vere o false che siano, sarà il popolo a discernere. Questa è la democrazia! Ma questo è proprio ciò che le oligarchie finanziarie temono di più, un popolo che ragiona sarebbe la loro fine.

Infine, a proposito di falsità, non poteva mancare anche il consueto elogio all’Europa. Mattarella ha tuonato: l’Europa non è i suoi trattati, ma un sogno di pace.

Qui si è toccato il fondo. Difficile mantenere la continenza espositiva, il desiderio di insultare pesantemente il Presidente della Repubblica, verrebbe anche ad un Santo. Non si capisce infatti, come si possa essere tanto ignoranti (anzi in malafede) da raccontare al popolo italiano che l’Europa sia qualcosa di diverso dai trattati che la compongono!

L’Europa è solo i trattati che la compongono, il resto è insana fantasia, al massimo un sogno, ma in ogni caso qualcosa di irreale, qualcosa che non esiste.

A proposito di bufale quindi, esse non viaggiano solo sul web, talvolta le raccontano i Presidenti della Repubblica, a reti unificate.

Ma vinceremo noi, non avete più scampo. Che il 2017 sia l’anno dell’apertura dei processi che meritate di subire, per i delitti contro la personalità dello Stato commessi.

P.S. Il cittadino dubbioso davanti a Mattarella della foto in evidenza è il nostro grandissimo Nicola Damini, responsabile in Liguria di Riscossa Italia.

Avv. Marco Mori – Italexit, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs