Set 15

Boldrini indagata, l’ovvio comincia a diventare realtà?

Più di un anno fa mettevo a disposizione sul mio sito una denuncia penale nei confronti del Presidente della Camera (o Presidenta come a Lei piace essere chiamata…), Laura Boldrini.

L’ipotesi di reato, in realtà ben più che un’ipotesi, per me il reato è pacificamente consumato, era che avesse istigato a delinquere pubblicamente. In quei giorni la Boldrini scriveva infatti su Twitter che occorreva vincere le resistenze del popolo a cedere la sovranità nazionale.

Come noto la sovranità, ex art. 1 Cost., appartiene al popolo. Essa non può mai essere ceduta ma solo limitata in condizioni di reciprocità e peraltro al fine esclusivo di aderire ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra i popoli (art. 11 Cost.). Limitare la sovranità significa contenere il suo esercizio laddove essa, avendo effetti anche fuori dai nostri confini, possa creare tensioni con le altre nazioni.

La Costituzione vieta che terzi scavalchino il popolo italiano nelle questioni interne del nostro Paese. In esse il popolo è indiscutibilmente sovrano e la sovranità, come da relazione preparatoria al progetto di Costituzione dell’On. Ruini, è necessariamente incondizionata ed incondizionabile.

Ovviamente il codice penale prevede ancora, malgrado la riforma voluta dalla Lega Nord nel 2005, che la cessione di sovranità sia punita. L’art. 243 cp in particolare è sopravvissuto alla furia riformatrice di coloro che oggi si riciclano come salvatori della Patria sanzionando chi, anche con semplici accordi, sia palesi che occulti (atti d’intelligenza), compia atti ostili contro la personalità giuridica dello Stato. Strappare sovranità e dunque cancellare il potere d’imperio è per definizione l’atto più ostile che si possa compiere contro uno Stato.

La frase della Boldrini dunque era una chiara istigazione a proseguire nel compiere il delitto di cui all’art. 243 cp., delitto già peraltro consumato con le cessioni di sovranità formalizzate con i trattati europei. La novità è che grazie al coraggioso Niki Dragonetti, che ha depositato proprio la denuncia che avevo messo a disposizione sul mio sito, finalmente un PM ha ritenuto di aprire un fascicolo e di indagare formalmente il Presidente della Camera.

Forse l’ovvio comincia a diventare realtà. Laddove la politica non arriva il mio vecchio pallino, quel contro golpe ad opera della magistratura di cui parlo da ormai dieci anni, potrebbe finalmente avere inizio. Credo che questa sia rimasta l’unica possibilità concreta dopo le svolte pro UE di Lega ed M5S.

Non molliamo, continuiamo a denunciare! A breve redigerò una versione aggiornata della denuncia contro le cessioni di sovranità, mentre la causa civile è stata iniziata in Corte d’Appello a Genova (a proposito questa causa mi sta costando molti soldi, ogni contributo è ben accetto…).

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Avv. Marco Mori, autore de “il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, disponibile su ibs